mercoledì 25 maggio 2011

L'informazione di destra e' morta

Ecco perche' Libero e il Giornale sono macchine di propaganda e disinformazione



Ormai Libero e il Giornale assomigliano sempre più alla Pravda . Più che fare informazione, fanno propaganda. A Libero e il Giornale non interessa raccontare fatti e notizie,  ma solo ammaestrare gli istinti degli elettori di destra per impallinare i nemici del Cavaliere. 

A essere caduti sotto i colpi dei giornalisti delle due testate berlusconiane, sono in tanti. Non solo politici del centrosinistra come Bersani, D’Alema e Veltroni. Ma anche personaggi storici della buona borghesia moderata di Milano.  Uno come Piero Bassetti, ad esempio, e’ stato crivellato con ferocia dalla prosa insolente di Sallusti, il direttore guardaspalle del Giornale. Piero Bassetti, democristiano di vecchio stampo, anticomunista da sempre, aveva rotto il silenzio di anni per sostenere Pisapia. Un atto intollerabile per Sallusti, che risentito cosi' lo definisce: “il più vecchio tra i vecchi arnesi della poli tica. Un democristiano, e cattolico, di sinistra, snob e rancoroso per essere stato presto accantonato dalla politica che conta."

E le bordate giornalistiche non risparmiano nemmeno una signora come Giulia Maria Crespi.   Alla guida del Fai, Fondo per l’ambiente italiano, la Crespi ha speso la sua vita per il bene di Milano e non solo. Ma il Giornale non trova miglior modo per rendere giustizia della vita di impegno sociale della Crespi titolando:  “ La zarina rossa che scaccio’ Montanelli si schiera con Pisapia.”

Insomma, la stampa di destra spara contro chiunque si muova al di la’ del campo. Anche contro i cattolici. Che cosi’ vengono descritti: “pur di dare una botta al Cavaliere, i cattolici Dio&bandiera rossa non esitano a dare una botta anche ai precetti del catechismo. Uccidere? Ma sì, dai, un po’ si può. Purché muoia anche la giunta Mo-ratti". 
Poi giu’ botte anche al cardinal Dionigi Tettamanzi. L’alto prelato secondo Sallusti s’e’ maccchiato della colpa di aver denunciato in un omelia il costume di certi politici che parlano di giustizia ma si sottraggono al giudizio della giustizia.

Ma se c’e’ un politico su cui gli scagnozzi del verbo berlusconiano si sono accaniti maggiormente questi e’Nichi Vendola, il governatore della Regione Puglia. In pieno Ruby gate, il Giornale si fa promotore di una campagna “giornalistica” rocambolesca. Riesuma una foto di Vendola  ritratto su una spiaggia nudista in compagnia di due amici. La foto e’ in bianco e nero e non esattamente di ieri ne’ di l’altro ieri, ne’ di un anno fa, ne’ di dieci anni fa. E’ un’immagine degli anni settanta schiaffata in prima pagina non per riportare una notizia ma per mostrare al pubblico la sua immoralita’.

 Ma qual e’ la colpa di tutte queste vittime della stampa di destra? Semplice. Hanno idee politiche “sbagliate”: non militano dalla parte del Cavaliere. Fanno politica nel campo avverso al grande Silvio. Questo basta a far scattare la tagliola mediatica. Questo basta ad innescare il fuoco di fila dei giornalisti di Libero e il Giornale.  E naturalmente l’accusa mossa a questi nemici di Silvio re sole e’ quella piu’ infamante: sono comunisti.

E’ chiaro che questo non e’ affatto giornalismo ma pura propaganda. Agendo da veri organi di stampa di partito, Il Giornale e Libero mirano alla disseminazione metodica e pianificata dell’ idea che o si e’ con Silvio e si e’ comunisti. Si fa cio’ non per riportare notizie o informare ma solo per beneficiare la propria parte. La destra vuole fare appello ad emozioni negative a istinti impulsi per chiamare alle armi i propri lettori. Non e’ affatto interessata a fornigli un’informazione corretta.

Cosi’, il Giornale in primis prende dalla sottocultura italiana pregiudizi che impacchetta per i suoi lettori.  E lo fa per soffiare sul fuoco. Per attaccare la fuligine rossa addosso a chiunque venga percepito come un nemico. Ricorrono al tema dell’anticomunismo per orientare le opinioni sulla base di impulsi irrazionali,  pregiudizi ideologici. Non c’e’ alcuna analisi. Il giudizio su Vendola deve essere formulato nel momento in cui si legge la notizia. E’ colpevole perche’ gay. Tettamanzi e Bassetti e tutti i cattolici rossi sono colpevoli perche’ di sinistra. Sono tutti dei “diversi” da esporre al ludibrio, all’insulto, alla condanna degli elettori di destra. Sono avversari da gettare, a mezzo stampa, nel fosso dell’anticomunismo, per farli marcire per isolamento politico.

In questo modo la stampa diventa una macchina di arruolamento e di controllo dell’attenzione della collettivita’. Sallusti e Belpietro usano le parole per martellare il nemico non per informare il pubblico. Coniano Parole d’ordine che sviliscono le idee ma intensificano le emozioni. Scrivono falsi articoli giornalistici per allineare le proprie truppe dietro le bandiere ideologiche dell’anticomunismo, della xenofobia e dell’omofobia.  Pubblicano articoli per marchiare con un ferro infiammato persone per bene come Piero Bassetti, Giulia Maria Crespi o il cardinale Tettamanzi.  

Il Giornale e Libero possono fare tutto cio’ perche’ siamo troppo distanti dalle notizie che leggiamo.  Tendiamo e a formare la nostra opinione non sull’esperienza diretta dei fatti, ma sulla sola lettura di parole nere come il fango, stampate su carta bianca come il nulla. 


Nessun commento:

Posta un commento