sabato 21 maggio 2011

Caro Pisapia, faccia la cosa giusta

Capire la gente, capire i media per vincere a Milano

Caro Pisapia, adesso faccia la cosa giusta. O meglio, dica la cosa giusta alla gente e ai media. Dopo lo choc della destra al primo turno, il gioco s’e’ fatto durissimo. Ma la partita non e’ ancora finita. E la vittoria passa per le strade di Milano ma anche sui media. E questo perche’se la gente vive nei media, i media vivono nella gente. E’ dunque necessario capire la gente ma anche e soprattutto capire i media.

Esiste una distanza fisica incolmabile della gente dai fatti che i media raccontano. Noi tutti sentiamo di storie e persone di cui non abbiamo esperienza diretta. Per rendere piu’ vicine cose cosi’ distanti, i media trovano utile raccontare la realta’ secondo logiche narrative.  Cosi’ le persone che vediamo sono come i personaggi di un libro che agiscono in funzione delle storie costruite da Tv, radio e giornali. Direi che i media sono come dei grandi romanzi con veri episodi, colpi di scena, personaggi positivi e negativi, dramma e finali a sorpresa.

Ma c’e’ dell’altro. I ruoli di questi personaggi non sono quelli reali, ma quelli in funzione della storia narrata dai media. I Berlusconi, i Fini e i Bersani sono si' loro stessi ma anche i personaggi di una trama “scritta” dal contesto storico e narrata dai media.

Allora vediamo che storia e quali personaggi ci hanno raccontato i media nel nostro recente passato. La storia e’ quella di tengentopoli, della partitocrazia, della distanza del teatrino della politica dai bisogni reali della gente. Dal 1994 il personaggio centrale dei media e’ stato Silvio Berlusconi. Ma il Cavaliere mediatico ha ricoperto due ruoli diversi allo stesso tempo. E’ stato l’imprenditore che ha creato l’impero di Mediaset e l’uomo nuovo che ha spazzato via i vecchi politici. La sua storia personale, le sue parole contro l’ancien regime d’Italia hanno conquistato i media.

I media lo hanno quindi disegnato come il personaggio principale della storia politica italiana. E’ cosi’ il Cavaliere di Arcore si e’ trasformato nel Berlusconi-eroe. Eroe perche’ nei  media era in lotta contro il vecchio sistema politico.La sinistra non e’ riuscita a sosttrarsi a questa logica narrativa. Occhetto, Veltroni, D’Alema ed altri invece sono stati gli anti-eroi. Cioe’raffiguravano il vecchio semplicemente perche’ usavano un linguaggio opposto a quello di Berlusconi.

Adesso la storia e’ in via di costruzione. L’Italia sta cambiando. Gli italiani sono stanchi e disorientati. Berlusconi non sembra essere piu’ l’eroe che lotta contro gli antieroi, il nuovo contro il vecchio, l’uomo del fare contro i politici del parlare. Dal 94 sono cambiate molte cose, e non sempre in meglio. 

In piu’ il Berlusconi-eroe piu’ che imprese o ha fatto molto poco o ha compiuto nefandezze: leggi ad personam, harem di escorts, bunga-bunga, guerre ad ex amici, ecc.. Siamo in una fase di trasformazione. I ruoli non sono ancora del tutto definiti, ne’ la nuova trama della storia narrata dai media e’ chiara.

A Pisapia adesso si presenta una grande opportunita’. La partita si gioca su cosa dira' nelle prossime ore. Il suo linguaggio contribuira' a scrivere non solo la sua collocazione politica ma il suo ruolo nel racconto mediatico della politica italiana.


Pisapia dovrebbe seguire la rotta giusta. Non puo' permettersi di ignorare cosa dice la destra sui media. La sua immagine e il suo ruolo sono costruiti anche da questi attacchi. Rsiponda colpo su colpo ma col giusto linguaggio, quello dell'uomo mite che ama la sua citta' e ha le soluzioni giuste per i milanesi.

La destra ormai e' passata dal fioretto alla spada. Il tono e' alle stelle e gli attacchi sempre piu' all'arma bianca. I temi della campagna della destra sembrano ormai chiari. Sono tutti temi contro la sua persona e la sua storia.  All'accusa di estremismo e quant'altro Pisapia fa bene a denunciare l'ondata di fango della destra nei suoi confronti. Dovrebbe anche spiegare alcuni punti del suo programma per contraddire chi lo vuole estremista. E dovrebbe esprimere il suo dispiacere nel constatare come il Giornale sia diventato un organo di partito e di propaganda.

Ma soprattutto l'augurio e' che non faccia l'errore di Bersani.In un intervista del Tg3 ieri ha detto:  "l’importante è che gli italiani comprendano dove sta l’estremismo, cioè dalla parte di Moratti e Berlusconi. Dall’altra parte ci sono idee precise ma c’è ragionevolezza, c’è serietà". Ovviamente il segretario del Pd ha ragione ma il modo in cui esprime questa ragione e' del tutto sbagliato. Bersani infatti ci dice solo la conclusione di un ragionamento: "l'estremismo sta dalla parte di Moratti e Berlusconi". Quello che manca sono le premesse, le prove che sostanziano questa conclusione. 


Ecco Pisapia dovrebbe fornire solo prove, dia dati concreti, elabori validi argomenti per le sue conclusioni e la vittoria sara' piu' vicina. 

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